Vanity Fair con l'intervista a Robert Pattinson uscirà oggi in edicola.
Pattinson: «Traditori non vi capisco»
In attesa di tornare a lavorare in Twilight, fa l'amante di una donna sposata. Ma tenere i piedi in due scarpe per lui sarebbe impossibile.
Non bisogna essere molto intelligenti per capirlo: generalmente parlando, ci sono destini peggiori che quello di diventare un ragazzo-poster costretto a nascondersi dalle fan fra le mura di hotel a cinque stelle sparsi qua e là per il mondo. E Robert Pattinson sembra che intelligente lo sia parecchio. Però sembra anche che, personalmente parlando, il suo destino non l’abbia preso per il verso giusto. È giovane (a maggio compirà 25 anni), ha un sacco di soldi, il successo, un lavoro, quello dell’attore, che mezzo mondo gli invidia e, potenzialmente, tutte le donne che desidera. Eppure si vede lontano un miglio che non è felice. E la ragione, credo, sta proprio nel fatto che è abbastanza intelligente da capire di non essere così speciale. È rimasto con i piedi per terra e la testa sul collo mentre tutti intorno a lui impazzivano. Il che lo rende una brava persona, ma orrendamente sola. Io l’ho incontrato, qualche settimana fa, per la promozione del film Come l’acqua per gli elefanti.
Nato in una normale famiglia londinese – sua madre lavorava in un’agenzia di modelle, suo padre vendeva auto d’epoca – pensava da grande di occuparsi di relazioni internazionali. La parte di Cedric in Harry Potter e il calice di fuoco arrivò quasi per caso, e lo stesso per il ruolo che gli avrebbe cambiato la vita: il vampiro Edward Cullen in Twilight.
Come l’acqua per gli elefanti è un film d’amore.
«Quello che ha attirato me è il periodo storico, la Grande Depressione, e il circo. È affascinante».
Resta il fatto che si tratta soprattutto della storia tra Jacob e Marlena.
«Ma anche se all’inizio puoi pensare: “Ora lui arriva, la vede, si piacciono e scappano insieme”, la storia è più complessa. Jacob non vuole prendere, è pronto a dare soltanto. La miglior relazione che possa esistere».
Lei potrebbe avere una storia con una donna sposata?
«La vita non è o bianco o nero. Ci sono persone sposate che neppure si frequentano, possiamo definirlo matrimonio? Ma c’è una cosa che non ho mai capito: perché la gente tradisce».
Non capisce un comportamento praticato dalla maggioranza della popolazione?
«Comprendo l’impulso, ma non come si possano mantenere in piedi due relazioni a lungo. E se mi rendo conto che possa succedere a chi ha figli, davvero mi sfugge perché uno libero da impegni dovrebbe scegliere di avere quattro ragazze contemporaneamente. Dev’essere una vita d’inferno, soprattutto per l’uomo».
Nel tradimento non crede. E nell’amore finché morte non separi, come quello del film?
«I miei genitori si sono conosciuti quando mia mamma aveva 17 anni e mio padre 25, stanno ancora insieme e sembrano molto felici. Sono cresciuto credendo che si possa stare insieme tutta la vita».
L'intervista completa la trovate sulla rivista in edicola oggi !
fonte: vanity fair rtpifc
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